venerdì 5 novembre 2010

MORA-Super: programmi standard


Programmi standard nel MORA-Super
Nel Mora-Super esistono dei programmi terapeutici reimpostati, identificati con una numerazione da 101 a 192, con i quali è possibile effettuare terapie specifiche. Contemporaneamente, è possibile effettuare trattamenti locali, utilizzando le sonde specifiche, e, attraverso l’aggiunta delle informazioni dei secreti e degli escreti, rendere la terapia ancora più specifica. Inoltre, il paziente è sempre collegato attraverso i manipoli e la pedana.

101.       terapia breve, di preparazione, per adulti. Meno intensa delle altre terapie di base, può essere impiegata 1o2 volte al dì.
102.       terapia di preparazione per situazioni tossiche acute ed infezioni acute. Può essere utilizzata 1o2 volte al dì.
103.       terapia di preparazione per situazioni tossiche croniche di varia origine, infezioni croniche, può essere usata frequentemente, 1 o 2 volte al dì.
104.       terapia di base per bambini fino a  7 anni.
105.       terapia di base ber bambini da 7 a 14 anni. In questa età può essere utilizzata anche la terapia per il bioritmo – iper.
106.       terapia di preparazione per anziani. (possono essere utilizzate anche 112,113,114, come terapie di base per anziani).
107.       intossicazioni linfatiche, per tutti i tipi di infiammazione, con le stesse indicazioni per 1l programma 116, nei dolori acuti e cronici, nelle condizioni artritiche e da iperuricemia, dolori acuti di origine neoplasica.
108.       terapia di preparazione per esaurimento fisico e psichico.
109.       terapia di base – bioritmo (iper), indicata in bambini, allergici, nella tipologia yang, in pazienti con reazione soglia bassa, quando la reattività del paziente è incerta, in epilettici, asmatici. In tutti quei soggetti che reagiscono rapidamente ed in maniera intensa agli stimoli. (frequenza del polso > 70 battiti/min.), valore quadranti > 85.
110.       terapia di base –bioritmo (ipo). Pazienti con iporeattività.
111.       terapia di preparazione in situazione di bassa conduttanza. Indicato in soggetti costituzionalmente deboli e con deficit energetico. Quando il valore della misurazione dei quadranti è così basso da impedire lo sviluppo della terapia. Possibilmente, utilizzare il programma 114, dopo il 111. cause di bassa conduttanza sono: cute eccessivamente secca, gravi disturbi cronici, blocchi energetici a carico del mesenchima, sovraccarico cronico, deficit nutritivo cronico.
112.       terapia di base per adulti (normal). In soggetti di normale costituzione energetica e reattività moderata.
113.       terapia di base per adulti (normaliper). In soggetti con reattività iper.
114.       terapia di base per adulti (anziani o ipo). In soggetti con reattività bassa, in casi di esaurimento mentale, in pazienti anziani e con scarsa reattività. Utilizzare questo programma, preferibilmente dopo il 111.
115.       situazioni croniche interessanti le regioni capo/cuore. Nei casi di infiammazioni croniche o patologie degenerative a carico della testa e del cuore.
116.       terapia del dolore caldo. Adatto nei casi di dolore acuto, nelle intossicazioni linfatiche acute,  ernia del disco, dolori acuti da neoplasie, caratterizzati da calore, eritema, etc.
117.       terapia del dolore in generale. L’intensità della terapia è maggiore che nel programma 116. Utilizzare le fasi 1 e 2 per il dolore acuto; utilizzare le fasi 1 e 3 per il dolore cronico. È una terapia sintomatica per il dolore forte, di diversa origine.
118.       terapia del dolore freddo. Dolore da patologia cronica, accompagnato da degenerazione e carenza energetica, ad es. artrite reumatoide.
119.       terapia per polmone/cuore/cavità toracica. Indicato nelle bronchiti croniche di diversa origine, nella iper reattività bronchiale, nell’insufficienza cardiaca, in fase compensatoria, nelle condizioni di infiammazione tossica di diversa origine, a carico dei linfonodi della regione toracica.
120.       attivazione linfatica: situazione yin. Indicato nelle vene varicose, indurimento linfonodale, rughe senza edema, disturbi cronici a carico della cute, come terapia di supporto per tutti i tipi di tumore, specialmente quelli tendenti alla sclerosi.
121.       attivazione linfatica: situazione yang. Nei casi di congestione linfatica con infiammazione (linfangiti e tromboflebiti), come terapia locale post-chirurgica, nell’insufficienza venosa cronica, come terapia aggiuntiva nelle infiammazioni e in tutti i tipi di tumori, specialmente quelli tendenti alle infiammazioni.
122.       mioartropatie acute. Indicato nel decorso postchirurgico, anche odontoiatrico, nei disturbi reumatici non specifici, caratterizzati da dolore ed infiammazione.
123.       mioartropatie croniche. Utilizzato nel dolore cronico non specifico a carico delle articolazioni, nelle mialgie da freddo.
124.       detossificazione da amalgama ed in tutti i casi di intossicazione da metalli pesanti.
125.       terapia del sangue (dal 1° al 4° giorno). Utilizzato in tutti i tipi di infezione e per le riarmonizzazioni nei disturbi cronici.
126.       terapia del sangue  (5° giorno).
127.       tensione collo/spalla. Nelle problematiche della testa, nelle intossicazioni da metalli pesanti accompagnate da contratture.
128.       stimolazione delle difese locali. Utilizzato nei disturbi focali a carico della testa e del collo. Nelle infiammazioni croniche ricorrenti nelle zone testa e collo, nelle intossicazioni croniche da metalli pesanti, nelle contratture croniche nella zona testa-collo, emicranie croniche.
131.       condizioni circolatorie. Indicato nelle infiammazioni croniche di qualsiasi tipi ed in qualsiasi zona, interruzione circolatoria localizzata, indurimento e pigmentazione della cute e del connettivo sottostante, ulcere resistenti ad altre terapie, insufficienza venosa cronica.
132.       sistema endocrino.
133.       terapia traumi tessuti e linfatici. Per trattamenti pre e post operatori, nel blocco linfatico, nel decorso post traumatico, come terapia addizionale in tutti i tipi d’infiammazione ed in tutti i tipi di tumore.
134.       organi di senso. Utilizzato come terapia aggiuntiva in tutti i tipi di disturbi a carco degli organi di senso.
135.       condizioni gastrointestinali. Nelle gastroenteriti, nella sindrome da malassorbimento, nella dispepsia.
136.       aritmie. Terapia sintomatica per disturbi del ritmo non specifici (in situazioni di cause organiche non identificabili e senza segni di scompenso)
137.       condizioni sistema nervoso. Utile nelle nevralgie, neuropatie e neuriti di diverso tipo ed origine.
138.       bronchite asmatica cronica.
139.       varici di tutti i tipi, ma senza infiammazione.
140.       tromboflebiti acute (tutti i tipi).
141.       disfunzioni mestruali acute e croniche.
142.       sinusiti, otiti. Terapia sintomatica nelle forme acute e subacute, ancora presenti dopo test E.A.V.  e  terapia Mora.
143.       disturbi oculari. Terapia sintomatica per le patologie infiammatorie e degenerative di qualsiasi tipo a carico degli occhi.
144.       condizioni seni, emicranie. Sinusiti acute e croniche, come terapia supplementare nelle emicranie.
145.       perdita capelli, acne.
146.       terapia verruche.
147.       disfunzioni ormonali. Disturbi del ciclo ormonale femminile.
148.       herpes zoster, nelle condizioni acute e croniche.
149.       terapia cicatrici e campi di disturbo.
150.       stress geopatico + terapia di base. Utile nell’inquinamento elettromagnetico, dopo esposizione alle radiazioni da particelle in corso di terapia radiante, jet-lag.
151.       stress geopatico senza terapia di base.
153.       allergia + terapia di base. Utilizzato per le intolleranze alimentari, per l’eliminazione di residui tossici e di residui da medicinali, come supplemento terapeutico nell’avvelenamento acuto e cronico, come ausilio nella disintossicazione da nicotina
154.       allergia  senza terapia di base.
156.       terapia medicinali – Med. Therapy. Utilizzato per la trasmissione di tutte le sostanze terapeutiche.
160.       trasferimento medicinali ai supporti gocce, creme, etc. utilizzato come neural terapia senza aghi, preparazione gocce, trasferimento di medicinali allopatici (amplificando il segnale).
161.       eliminazione di tutte le sostanze tossiche dal paziente, trasferimento tossine invertite ai supporti gocce, creme, etc.
162.       bilanciamento yin/yang con VC-6, VG-13. utile nella bassa reattività nei deficit energetici cronici, anche da carenza di sonno, da stress.
163.       bilanciamento yin/yang  con P-7, IT-3. utile quando non funziona il programma 162, con le stesse indicazioni
164.       carenza energetica in un settore corporeo, quando un quadrante mostra un valore minore di 30 e la terapia non può proseguire.
165.       reumatismi – fase infiammatoria.
166.       reumatismi – fase degenerativa, nel dolore cronico e da immobilizzazione.
181.       circolazione energetica: Intestino Tenue. Disturbi cronici dell’intestinuo tenue.
182.       circolazione energetica: Vescica. Nei disturbi urologici, nelle patologie addominali femminili.
183.       circolazione energetica: Triplice riscaldatore – sistema endocrino.
184.       circolazione energetica: Vescica Biliare. Disturbi cronici della cistifellea.
185.       circolazione energetica: Grosso intestino. Disturbi cronici del colon.
186.       circolazione energetica: Stomaco. Disturbi cronici dello stomaco.
187.       circolazione energetica: Cuore. Disturbi cronici del cuore.
188.       circolazione energetica: Rene. Disturbi cronici del rene
189.       circolazione energetica: Pericardio – Circolazione. Disturbi circolatori cronici.
190.       circolazione energetica: Fegato. Disturbi cronici epatici.
191.       circolazione energetica: Polmone. Disturbi cronici polmonari.
192.       circolazione energetica: Milza/Pancreas. Disturbi cronici a carico della milza e del pancreas.

giovedì 4 novembre 2010

MORA-Super: opportunità terapeutiche


TERAPIA DI BASE
Prima di effettuare qualsiasi test, è preferibile sottoporre il paziente innanzitutto ad una terapia di base, opportunamente scelta, allo scopo di rendere il segnale elettromagnetico del paziente più leggibile e facilitare, così la ricerca delle concause che hanno determinato le condizioni attuali del paziente stesso.
La scelta di una appropriata terapia di base può essere fatta su indicazioni, condizioni specifiche del paziente, secondo il Bioritmo (in relazione alla data di nascita del paziente), secondo le indicazioni del Dr. Scott-Morley attraverso misurazione EAP con MORA OPTIMA o MORA MOUSE.
Si possono anche aggiungere nel corso delle terapie secreti e/o escreti, che vanno posti in MT-1 (canale I), se il paziente è in condizione “acuta”; In MT-2 (canale II): Se il paziente è in condizione “cronica”. Possono anche essere poste sostanze (secreti/escreti) contemporaneamente  in MT-1 e in MT-2 (se il paziente mostra una condizione subacuta o cronica con pussè; si può non usare alcuna sostanza nè MT-1, né in MT-2, e, invece utilizzare elettrodi speciali attivi.
Nel contenitore di uscita si può mettere sia  una soluzione idroalcoolica al 12-25%, sia acqua, sia una soluzione isotonica di cloruro di sodio, sia  un medicinale di accompagnamento testato.
Come terapia aggiuntiva locale, si possono utilizzare: la sonda attiva, il rullo singolo/doppio, l’elettrodo per punti, l’elettrodo gomma, l’elettrodo a pettine, l’elettrodo per la testa e tutti gli altri accessori  presenti in dotazione.


GEO TEST
Per effettuare il Geo-test e verificare la presenza di un’inversione dello spin degli elettroni del ferro dell’emoglobina, che si trova così a legare una ridotta quantità di ossigeno, si possono lasciare i materiali organici in MT-1 e MT2; si misurano almeno i valori dei p.d.c., si preleva una goccia di sangue e la si pone nella spirale con LD rivolto in alto.
Se rimisurando i punti precedentemente registrati, si osserva un miglioramento del valore di almeno quattro punti (ognuno relativo ad un meridiano), significa che si è in presenza di una geopatia  e si può procedere immediatamente con la terapia specifica (es. 151).
  

INTOLLERANZE ALIMENTARI
Nella Medicina di Biorisonanza, le intolleranze alimentari rappresentano la manifestazione clinica di problematiche legate ai differenti sistemi;per poter ottenere un buon risultato, non si deve mai dimenticare che occorre mantenere un atteggiamento estremamente prudente nel reintrodurre gli alimenti che precedentemente determinavano nel paziente una sintomatologia da intolleranze alimentari.
Prima di tutto occorre effettuare una terapia di base ottimale; vanno attentamente valutate tutte le considerazioni globali, occorre una attenta diagnosi e terapia del carico tossico di origine biologica, va controllato l’equilibrio acido-base dei tessuti e deve essere preso in considerazione anche il carico tossico dei metalli pesanti.
Le condizioni per un buon risultato:
       Testare inizialmente in ALL-test con la consueta amplificazione 7;
       Eventuale amplificazione da 20 a 80 per gli allergeni principali;
       Alimento da testare in MT-1;
       Rispettare l’astensione per ameno 4-8 settimane.


Test sui materiali pesanti e odontoiatrici
       Utilizzare metalli pesanti come sostanza originale per il test, posti in MT-1
       Testare in ALL-test
       procedere come da istruzioni in ELH
       Misurare correnti endorali
       Verificare focus odontogeni


Terapia per punti
Programma Punkt-Therapie
       Disporre ciclo di terapia: 12 sec. terapia, 1 sec. Pausa
       Punto EAP in –OSI: disporre l’uscita sul puntale di misurazione e sul puntale di terapia (tutti gli elettrodi per mani e piedi sono in entrata)
       Punto EAP in –ITE: disporre l’entrata sul puntale di misurazione e sul puntale di terapia (tutti gli elettrodi per mani e piedi sono in uscita)
       Nella disposizione di base (C ed Enter premuti), avviene la terapia senza filtro
       Se ancora si deve differenziare acuto/cronico, programmare:
       TP basse potenze per le situazioni acute
       HP alte potenze per le situazioni croniche
       BP terapia con singole potenze
       Non esercitare alcuna pressione nel corso della terapia
       Rimisurare i punti EAP, dopo la terapia


Circolazione energetica
       A conclusione, in alternativa alla terapia per punti
       Scegliere tra i punti patologici EAV possibilmente un organo di escrezione e scegliere il programma corrispondente (169-180 S+; 181-192)
       Escreti/secreti in MT-1 e MT-2
       Elettrodi attivi
       Controllare il punto scelto
       Se non c’è stato miglioramento, trovare l’organo causale con i 5 elementi o il medicinale adatto


Test medicinali
       In MED-test possono essere testati tutti i medicinali, posti in MT-1
       Testare su un punto patologico
       F5 per iniziare la terapia
       Preparazione gocce in MT-2
       L’individualizzazione della terapia avviene automaticamente
       È possibile potenziare una TM fino a D400, lasciando la TM o la tintura più bassa in MT-1

  
Mora Optima
       Crea la risonanza terapeutica migliore nelle condizioni attuali del paziente
       Richiamare l’ultimo programma utilizzato con F2, premere *, e successivamente “O”
       Appare in alto a dx sul display MORA-OPTIMA
       Cancellare con “C” e “E” la terapia precedente
       Testare con EAP (utile sia peruna terapia di base, sia per un programma registrato)
       Preparare per una nuova terapia modificando il modo, il filtro, l’aplificazione
       Procedere come per terapia di base


MORA-MOUSE
       Stessi criteri del MORA-OPTIMA
       Premere + e 1
       MORA-MOUSE appare a dx sul display
       Il test avviene attraverso una manopola elettronica che consente la variazione di frequenza e amplificazione


Elettroagopuntura sec. Voll e MORA-Super
L’Elettroagopuntura sec. Voll rappresenta uno dei modi attraverso i quali si rilevano i dati del paziente.
Attraverso il test di elettroagopuntura è possibile misurare i valori dei punti ed in base a tali valori, determinare la strategia del test e della terapia successiva.

mercoledì 3 novembre 2010

MORA-Super: procedure diagnostiche



Prima di procedere alla visita del paziente, dopo aver raccolto il consenso alla diagnosi ed alla terapia e dopo aver studiato attentamente la sua anamnesi, occorre valutare il pH delle urine mattutine del paziente: se sono acide, occorre considerare la capacità di eliminazione dei depositi acidi.
Bisognerebbe avere dal paziente la valutazione del pH in due momenti: tra la prima e la seconda raccolta deve passare 1 ora, senza che il paziente mangi o assuma liquidi.
Nella differenza dei 2 valori misurati, si evidenzia la capacità di regolazione biochimica del paziente. Se il paziente è in condizioni di salute, il pH del secondo campione sarà  maggiore di 0,5, rispetto al primo. Un valore minore di 6,8 tende ad indicare una difficoltà nella funzionalità dei reni; ciò è legato al fatto che se il corpo non elimina attraverso i reni, utilizza la cute e si riscontrano mani e/o piedi freddi e umidi.
In genere, questo tipo di paziente mostra valori alti in corrispondenza del punto di controllo (p.d.c.) del meridiano del Rene, misurati con EAV (sforzo per espellere tossine) e bassi di Vescica (raccoglie le tossine).
Valori alti del p.d.c. destro del meridiano del Rene possono far ipotizzare la presenza di allergia o intolleranza del sistema di base.
Valori alti del p.d.c. sinistro del meridiano del Rene possono indicare una iperacidità del tessuto connettivo.
Se i p.d.c. del meridiano del Rena mostrano valori alti bilateralmente, si può ipotizzare un sovraccarico del rene-organo e controllare quale organo può essere l’organo causale attraverso la Legge di 5 elementi (spesso si riscontra il pancreas, come organo causale).
Esistono dei programmi specifici nel Mora-Super+ per il riequilibrio energetico-funzionale del meridiano del Rene e dell’organo specifico:
  • 107: intossicazione linfatica.
  • 115: intossicazione testa-cuore (le tossine risalgono verso la testa se non eliminate dal rene).
  • 120: attivazione linfatica yin (valore p.d.c. del Rene basso).
  • 121: attivazione linfatica yang (valore p.d.c. del Rene alto).
  • 133: intossicazioni croniche del sistema linfatico.

Il paziente dovrebbe portare con se i medicinali che regolarmente assume, al fine di verificare se l’assunzione di tali farmaci tende a ridurre o ad accentuare i valori misurati attraverso la metodica di EAV, sui vai punti dei diversi meridiani.
Occorrerebbe prendere anche visione di reperti radiografici, in particolare di un Rx-ortopanoramica recente, al fine di controllare la presenza di lesioni focali o campi di disturbo, prendere visione di cicatrici, sempre da considerare come ipotetici campi di disturbo.

martedì 2 novembre 2010

MORA-Super e MORA-terapia


MORA-Super e MORA-terapia: potenzialità e realtà terapeutica

Nell’utilizzo di apparecchiature elettromedicali di biorisonanza, ci si rende conto come organismo possa rispondere in maniera diversa: a volte ci ritrova di fronte a quello che può essere definita una manifestazione a strati, poiché nel corso della vita traumi e malattie, accumulati e non risolte, si incorporano nella struttura energetica del paziente e sviluppano una stadiazione degli eventi.
Di volta in volta, accade che ad ogni seduta terapeutica, il paziente percorra, a ritroso sia da un punto di vista fisico, sia da un punto di vista psichico gli eventi che hanno segnato la sua vita.
Altre volte le frequenze somministrate al paziente sono tali da svolgere un’attività catartica; in tempi brevi egli risolverà non solo i sintomi recenti ma si rende conto di aver superato anche quelli del passato.
La ricerca dell’armonia diventa, pertanto, l’obiettivo di una terapia di biorisonanza, poiché essa intende ripristinare la condizione di “sistema aperto” nell’organismo umano.  
Negli esperimenti condotti dal Dr. Morell, venne cercato l’ambito nel quale le frequenze dei rimedi omeopatici si trovano, considerando la difficoltà di registrarle con un oscillografo, per la debolezza del segnale e la presenza di rumori di fondo.
Secondo le ricerche del biofisico F.A. Popp, tali frequenze possono essere misurate soltanto da strumenti notevolmente più sensibili e, per definire questo genere di frequenze, Brügemann introdusse il termine di <energie ultrafini>, indicando, con questi termini, le energie non misurabili direttamente, ma con un’efficacia documentabile.
Queste energie sono definite come presenti negli organismi viventi con una velocità di trasmissione pari alla velocità della luce e di natura elettromagnetica.
Al termine degli esperimenti si constatò che ogni rimedio agisce in un preciso  ambito di frequenze e che potenze identiche di rimedi diversi si trovano nel medesimo ambito di frequenze.
Una diluizione del rimedio pari a D6 lavora in un campo di frequenze di circa 300Hz.
Una diluizione D12 lavora in un campo di frequenze intorno a 1.000Hz.
Una diluizione D200 si trova in un range intorno a 10.000 Hz.
Per valutare la reazione dell’organismo a queste frequenze venne utilizzata la via indiretta, attraverso il test di E.A.V.
A questo scopo vennero utilizzati dei filtri elettronici che consentivano il passaggio solo di determinate frequenze.
Il filtro Passa-basso, che lascia passare solo quelle frequenze che sono inferiori al valore indicato.
Il filtro Passa-alto, lascia passare solo le frequenze superiori al valore indicato.
Il filtro  Passa-banda, lascia passare solo le frequenze comprese tra i valori indicati.
Il filtro ad eliminazione di banda, elimina le frequenze comprese tra i valori indicati.
Le bande di frequenza possono essere utilizzate per la terapia; infatti, dalla sperimentazione di Morrel fu possibile rilevare che il Passa-basso richiede alte amplificazioni di segnale ed un tempo di terapia più lungo, mentre un Passa-alto, richiede basse amplificazioni ed un tempo di terapia minore.
Nel Mora-Super e nel modello più recente Super+ esiste un sistema, il VARIOFILTER system, che consente di individualizzare una terapia specifica per il paziente: essa, infatti, può essere impostata dal valore passa-basso più basso, al valore passa alto più alto, con una banda di passa-banda più stretta possibile o impostare il filtro di eliminazione più stretto.
Il sistema di filtro multifunzionale è tale da diventare terapeutico quando vengono inserite le informazioni bioenergetiche (frequenze elettromagnetiche) del paziente stesso; in tal modo si selezionano le frequenze di risonanza del paziente e si può registrare un preciso controllo dell’amplificazione del segnale somministrato.
Altri due concetti sono importanti nello svolgere una Mora-terapia: risonanza ed interferenza.
Per risonanza si intende ciò che accade quando due oscillazioni di frequenza simile interferiscono ed il risultato dell’oscillazione è maggiore dell’ampiezza di ciascuna delle frequenze originali.
Per interferenza si intende, ciò che accade quando due oscillazioni di frequenza diversa interferiscono, creando una frequenza di oscillazione più bassa.
La terapia con un apparecchio Mora, si realizza utilizzando le frequenze del paziente stesso: fondamentale, per lo svolgimento della terapia, è capire che le frequenze patologiche del paziente, vengono lette e rinviate al paziente in forma invertita (Ā), trasformando, cioè,il segnale ondulatorio nella sua immagine speculare – controoscillazione.
Le frequenze fisiologiche, invece, vengono lette e rinviate all’organismo, senza essere modificate (A).
Pertanto, nel trattamento con un apparecchio MORA, è possibile somministrare frequenze identiche o ad inversione di frequenza: le prime per amplificare un segnale positivo, salutare per il paziente, le seconde per ridurre un segnale, fino a cancellarlo, non idoneo per il paziente.
Con la MORA-terapia, attraverso i programmi impostati e quelli  possibili, ancora da determinare, il paziente viene trattato con le oscillazioni del paziente stesso attraverso la recezione, dal corpo del paziente e ritrasmesse, tutte o in parte, al paziente stesso allo scopo di cancellare frequenze patologiche e rinforzare quelle fisiologiche.
Esistono segnali specifici che indicano nell’intervallo di tempo in cui vengono somministrate e frequenze, attraverso i simboli:
A, indica l’uscita di informazioni identiche ai segnali di entrata.
Ā, indica l’uscita di informazioni invertite (a specchio) rispetto ai segnali d’entrata.
H, indica le informazioni armoniche che rinforzano l’organismo.
D, indica le frequenze disarmoniche, isolate ed invertite rispetto al segnale d’entrata, che sono d’interferenza.

Sono molti i campi d’azione della Mora-terapia, ma ciò che ancora oggi, di solito, spinge il paziente ad un test di biorisonanza è la ricerca di una risposta che gli consenta di comprendere il perché dei suoi disturbi, dei suoi disagi e della sua malattia, che ancora non è riuscito a trovare.
Infatti, se da una parte la Medicina classica si occupa soltanto dei sintomi e della sua soppressione, dall’altra la possibilità di intervenire sulle cause che hanno determinato la situazione attuale, attraverso la terapia con il Mora-Super, deve evidenziare le condizioni di disagio personale che il paziente non riesce a superare: non sempre, infatti, mettendo in luce i propri disagi da affrontare in un contesto di psicoterapia, il paziente riesce ad accettare tale proposta.
Se da una parte esiste la possibilità di utilizzare una macchina dalle notevoli capacità, dall’altra bisogna tener sempre presente che la visita rappresenta un momento di contatto e di scambio con il paziente, condizione molto importante per il successo della terapia.
Le potenzialità dell’apparecchio e capacità di creare un’alleanza terapeutica sono le condizioni essenziali per iniziare un processo di guarigione.
In un contesto biocibernetico, l’organismo necessita di frequenze elettromagnetiche per riprendere una condizione di salute, espressione di armonia: la frequenza somministrata diventa, allora, lo strumento attraverso il quale il paziente si trova a cambiare istante per istante, le sue condizioni.
Occorre un’attenta anamnesi, fisica, psicologica passata ed attuale del paziente, per poter valutare fino a che punto ci si può spingere nella ricerca delle concause che hanno determinato la situazione del momento ed essere sempre pronti a rispondere ai quesiti che il paziente pone man mano che la terapia procede.
Mentre il paziente, man mano che procede il test, conferma i dati che si rilevano e che fanno parte del passato (non sempre registrati a livello cosciente), vengono fuori le domande che nella sua vita non hanno ancora ricevuto una risposta: il percorso etico dell’operatore diventa allora d’obbligo poiché ciò che risulta importante è il rispetto dei tempi del paziente stesso. La ricerca di un risultato sensazionale di guarigione, ha il limite costituito dal paziente: il percorso di guarigione è, a volte, un percorso di dolore e non tutte le persone sono disposte ad affrontarlo.
La speranza di una guarigione è, invece, il modo attraverso il quale uno strumento potente come il Mora riesce a superare gli handicap di tante altre metodiche terapeutiche; quale percentuale spetta alle diverse componenti del test per ottenere un risultato, a volte incredibile, è difficile da ricercare.
La macchina, l’alleanza terapeutica, le circostanze generali che si sono verificate nel momento particolare in cui il paziente è giunto alla visita, la speranza di guarigione e la gioia di vivere che il medico ed un operatore sanitario in generale, dovrebbe offrire, sono tutte necessarie perché il paziente sia oggi motivato non solo ad intraprendere un cammino di guarigione, ma anche ad essere disposto a cambiare quelle condizioni che nella vita lo hanno portato ad essere un malato.
Ogni organismo risponde, quindi, in maniera diversa.

lunedì 1 novembre 2010

Etica e Medicina di Biorisonanza

 Socrate sosteneva che “La virtù è scienza”, intendendo che la virtù è la conoscenza di ciò che l’uomo è e di ciò che lo rende migliore. Oggigiorno questa affermazione mostra caratteristica di ambiguità, poiché, dando un significato diverso al termine di “scienza”, si attribuisce alla scienza il primato sulla virtù. La scienza, allora non è soprattutto conoscenza dell’Universo, ma diventa possibilità di manipolarlo.

Platone il quale definiva la virtù, come il mezzo attraverso il quale portare armonia nelle cose, l’ordine nel disordine, l’unità nella molteplicità.
Aristotele, nell’Etica Nicomachea, identificava con la felicità lo scopo della vita dell’uomo, che non veniva raggiunta attraverso i beni materiali, ma tramite l’areté, la virtù nella quale l’anima si attua attraverso la ragione.
L’etica diventa allora il giusto mezzo, fra l’eccesso ed il difetto, l’ordine che è portato nel disordine, utilizzando le virtù dianoetiche, rappresentate dall’attività della ragione. Essa, attraverso la saggezza e la sapienza, indirizza la vita dell’uomo in maniera razionale, perché siano identificati i mezzi più adatti per raggiungere gli scopi, conoscendo, attraverso l’intelletto delle cose umane e di quelle divine.
La scienza in quanto conoscenza ci consente di definire le caratteristiche del bello, del buono, dell’uno, attraverso i “rapporti proporzionali, di ordine e di armonia a vari livelli, e quindi quei tipi di rapporti che la scienza, in particolare le scienze matematiche rivelano”.[1]
Il Tutto, però, non può essere compreso in una formula matematica: alcune caratteristiche dei sistemi biologici non sono quantificabili ed in ciò è la limitatezza della scienza, che, altrimenti, produce soltanto mistificazioni.
Osservazione ed esperienza, intesi nella possibilità di riproducibilità sono i mezzi che la scienza pone per arrivare alla conoscenza.
Prevedere gli eventi futuri, sulla base dell’esperienza fatta, significa soltanto conoscere attraverso l’uso di paradossi. Isolare l’oggetto delle osservazioni, dallo sfondo e dallo sperimentatore, ma anche da un ulteriore osservatore, significa tentare di riprodurre un evento che non esiste nella realtà da noi percepita, sia attraverso i sensi, sia conosciuta attraverso gli strumenti a nostra disposizione.
Sperimentando, si interviene manipolando sulla realtà e sugli eventi.
Sperimentare, da Bacone in poi, significa semplificare, controllare i fenomeni, intervenire per modificare le variabili che si presentano, annullandole, per poter mantenere costante tutto il resto.
La filosofia e la scienza si devono incontrare nel campo dell’etica, in quanto identificare e definire l’essenza che è al di sotto della realtà superficiale, e quindi dividere il mondo delle cose ed i processi nelle sue unità <naturali>, significa suddividere sempre di più la natura in minuscole parti.
Dal processo induttivo attraverso il quale si conosceva la natura, promosso da Bacone (nella sperimentazione si osservavano i fatti, se ne prendeva nota e se la stessa osservazione era seguita sempre dalle stesse conseguenze, si poteva trarre la conclusione che ciò rifletteva il modo in cui la natura è organizzata) e seguito per oltre tre secoli dopo la sua enunciazione, presenta, però, un problema, in quanto per quante volte quella realtà viene osservata e sperimentata, non si può in maniera assoluta, come invece esigono i filosofi, essere certi che la volta successiva accadrà la medesima cosa.
Il processo deduttivo, suggerito da Popper[2] indica che gli scienziati formulano le ipotesi sui meccanismi del mondo, elaborano le implicazioni e progettano gli esperimenti per verificarle: quindi esiste una provvisorietà delle ipotesi, giuste fintanto che resistono ai tentativi di demolizione.
Negli anni ’70 il pensiero di Popper era già diffuso nel mondo scientifico, ma lo storico Thomas Kuhn[3] osservò che “la ricerca produce risultati anomali, che non è possibile collocare facilmente nel paradigma accettato. A quel punto il paradigma deve essere puntellato con tutte le ipotesi supplementari, cosicché, diventando via via più ingombrante[4]. Prima o poi un nuovo paradigma emerge trasformando la concezione della natura, riorganizzando le vecchie domande, disponendole in un paradigma nuovo, direttamente influenzato dalle istanze economiche, politiche, sociali e culturali, episodio definito da Kuhn “rivoluzione scientifica”. 
La scienza, pertanto, non è neutrale e la sua obiettività è soltanto apparente e ristretta all’esperimento posto in atto e che, comunque, risente delle nostre aspettative sociali, filosofiche, politiche ed economiche.
Scienza e tecnica, inoltre, continuano a lavorare affiancate, ma mentre la scienza determina la conoscenza della natura, la tecnica consente di manipolarla. Tutto ciò che è manipolato è anche artificiale e non è esattamente come esiste in natura: quindi in questo processo di conoscenza “scientifica”, la natura si avvicina approssimativamente a ciò che essa, in realtà, è.
La definizione sulla malattia e sul malato devono tener conto di tutte queste riflessioni.
La manifestazione della malattia rappresenta l’espressione di un conflitto disarmonico, in cu i tre aspetti costitutivi dell’uomo (corpo, mente, spirito) necessitano di essere posti in equilibrio, non solo tra loro, ma anche con l’ambiente che circonda il soggetto. Tutte le varie metodiche complementari, più o meno consapevolmente, si trovano a dover affrontare tale problema utilizzando percorsi diversi. L’introduzione e l’integrazione della dimensione spirituale nella pratica medica quotidiana rappresentano ciò che manca alla medicina classica.[5]
Il riconoscimento della correlazione tra sistema psichico, neurologico, endocrino ed immunitario portato avanti dalla Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), è un avvicinamento al riconoscimento della costituzione unitaria dell’uomo (corpo-mente-spirito).[6]
La vita di ogni persona, la possibilità di esprimerla nelle condizioni migliori, la salute, l’ambiente dove la persona conduce la propria esistenza, sono anch’essi valori da tutelare e difendere.
Se la propria professione pone gli obblighi morali posti in evidenza dal Codice Deontologico, dall’altra esistono i diritti/doveri del paziente di migliorare le proprie condizioni di salute: in questo gioco di ruoli, i principi di autonomia, beneficialità, non maleficienza, giustizia, non sono i soli che debbono essere rispettati e tutelati.[7]
Tutta la Medicina, nei suoi diversi aspetti, deve essere “inserita organicamente in una visione ecumenica della scienza, nella quale coesistono diverse metodiche mediche e terapeutiche pronte ad offrire ognuna i propri strumenti per il progresso della scienza della vita e per una maggiore efficacia nella lotta contro le malattie. Tra le diverse metodiche non esisterebbero confini netti ma zone di metodi integrati”.[8]
La medicina convenzionale, si occupa dell’uomo in quanto luogo di reazioni chimiche, considerato alla stregua di un insieme di condotti e pompe, isolato da ciò che lo circonda. La possibilità di  descrivere matematicamente in una formula ogni evento fisico e chimico è possibile soltanto se si fa tendere a 0 il valore delle variabili che interferiscono in un sistema.
L’uomo, in realtà, non può essere ridotto al suo aspetto materiale: il suo corpo esprime, manifestandola, tutta la persona che è individuo costituito anche da una mente e da un’anima.
La medicina olistica, prende in esame l’uomo nella sua complessità e totalità: egli non è un insieme di singoli pezzi sostituibili, ma è un complesso costituito da corpo-mente-spirito, che mai può essere isolato dal suo vissuto e dal mondo che lo circonda.
In questa concezione è difficile considerare leciti quegli eventi legati al “progresso” della medicina, quali clonazione, sperimentazione su embrioni, espianti da individui morti solo per una diagnosi di morte cerebrale registrata da un’informazione elettrica (elettroencefalogramma) e non elettromagnetica, aborto, etc.
La Medicina deve poter progredire ma una sperimentazione, ad esempio, oltre ad essere progettata in modo idoneo, oltre ad un consenso informato regolarmente ottenuto, dovrebbe considerare che i gruppi di pazienti “omogenei”, nonostante presentino la stessa patologia, sono, se presi singolarmente, una realtà medica differente ed ogni conquista della scienza deve essere riconosciuta valutandola alla luce del singolo evento e considerando non la sua assolutezza e certezza.
Ogni valore e principio etico nello sviluppo e pratica della medicina deve sempre essere preso in esame e stimato, affinché essa possa essere ritenuta la Medicina dell’Uomo.


[1] Reale, G.: op.cit. pag. 59.
[2] Popper, Karl: The Logic of Scientific Discovery, Hutchinson, 1959. Tr.it. La logica della scoperta scientifica. Il carattere autocorrettivo della scienza. Ed. Einaudi, Torino, 1995.   
[3] Kuhn, Thomas S.: The Structure of Scientific Revolutions. Chicago University Press, 1962. Tr.it. La struttura delle rivoluzioni scientifiche. Come mutano le idee della scienza. Ed. Einaudi, Torino, 1995.
[4] Rose, Steven: Linee di vita. Oltre il determinismo della scienza. Garzanti Libri, Italia, 2001, pag. 67.
[5] Roche De Coppens P.: Medicina e spiritualità. Incontro del secolo. Guna Editore, Milano, 2003.
[6] Bottaccioli F.: Psiconeuroimmunologia. La grande connessione tra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario. Edizioni Red, Como, 1995.
[7] Gallo M.L.: op. cit., pag. 59.
[8] Bangrazi A.: Pratiche terapeutiche tradizionali. Da: Romano C., Grassoni G.: Bioetica. Ed. UTET, Torino 1995, pagg. 522-523.