venerdì 29 ottobre 2010

Epistemologia della Omeopatia Elettronica



L’Omeopatia elettronica, realizzabile attraverso l’utilizzo di apparecchiature biomedicali, quali il MORA-Super+ consente, quindi, di poter metter in pratica i concetti diagnostici e terapeutici della medicina di biorisonanza.
Questa metodica ha già una storia più che ventennale e la sua efficacia è dimostrabile a condizioni che ne venga fatto un uso adeguato.
L’utilizzo di questo tipo di apparecchiature non rende necessario, se non in casi specifici(portatori di pace-maker, di grandi protesi metalliche, donne in gravidanza o preparazione solo in fiala), l’utilizzo di fiale test, presenti nel software del computer come informazione elettromagnetica, specificamente micromagnetica.
Per comprendere come può funzionare una tale metodologia occorre fare delle premesse non solo di carattere tecnico, ma soprattutto di tipo filosofico e scientifico: può apparire non chiaro il meccanismo attraverso cui una macchina possa interferire con lo stato di salute/malattia del paziente.
Purtroppo ancora oggi, e sempre con maggiore enfasi, prevale il concetto di corpo considerato come una sorta di macchina biochimica, in funzionamento soltanto perché si verificano  reazioni biochimiche.
In realtà, già negli anni 30 Gustav, nel suo libro “The soul of the Universe” avanzava una tesi in cui la struttura e lo sviluppo degli organismi si basano su “sistemi di onde immateriali” o “living field”, rappresentati da forze che si suppone abbiano la capacità di arrangiare e formare strutture molecolari, che successivamente a loro volta, possono diventare esseri viventi.
Prima di tutto occorre rispondere ad una serie di domande: cos’è e chi è un organismo vivente, e, nel caso specifico, l’uomo; bisogna distinguere ciò che percepiamo attraverso i sensi (mondo materiale) e ciò che attraverso questi non possiamo definire; bisogna comprendere e superare il concetto che tutto ciò che è esistente è reale, soltanto perchè lo possiamo percepire attraverso i sensi.
Nel corso degli anni, ed in maniera più rapida nel corso dell’ultimo secolo, l’utilizzo di strumenti sempre più sofisticati, ci ha consentito di prendere atto e di verificare l’esistenza di realtà un tempo impensabili, perché non registrabili attraverso i sensi.
Esiste, quindi ciò che rappresenta il corpo visibile, registrabile attraverso i sensi, costituito da muscoli, ossa, organi, sistemi collegati tra loro attraverso vasi sanguigni e nervosi. Man mano che ci addentriamo nelle parti costitutive di questo corpo visibile e non più percepibili attraverso i sensi, ma osservabili attraverso le apparecchiature (estensioni dei sensi), troveremo strutture quali proteine, enzimi, DNA, RNA, etc., a loro volta costituiti da materiale sempre più piccolo, fino ad arrivare a particelle elementari, quali protoni, elettroni, neutroni, e così via, passando, così dal corpo visibile a quello non più percepibile con le attuali metodologie d’indagine.
Già soltanto facendo questa iniziale distinzione, bisogna definire ed interpretare il mondo e la vita attraverso due modelli filosofici diversi:
  1. MODELLO MATERIALE MECCANICISTICO, tipico del mondo occidentale e della fisica e medicina classica.
  2. MODELLO ENERGETICO CIBERNETICO, della fisica moderna, relativistica, già esistente da millenni nel mondo orientale. 

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