sabato 16 ottobre 2010

Medicine Non Convenzionali


Ogni metodica non convenzionale, a differenza della cosiddetta "medicina ufficiale, inserisce il paziente in una visione olistica, dove la patologia dell’uomo, fisicamente e spiritualmente inteso, è espressione del suo vissuto personale e dell’interscambio che esiste con il mondo che lo circonda.[1]
A ben vedere il carattere esoterico, l’“energia” che è espressa attraverso questi trattamenti terapeutici può essere intesa, capita e studiata solo nell’ambito della fisica quantistica che riesce a spiegare, attraverso i concetti di quark e di quanti, di materia e antimateria, il passaggio dall’energia alla materia stessa e viceversa, proprio come aveva intuito, negli anni ’20, Albert Einstein (Teoria della Relatività Speciale, espressa con l’equazione E = mc², in cui l’energia è considerata uguale alla massa, moltiplicata per la velocità della luce al quadrato, con c = 300.000 km/sec. Essa sta ad indicare l’equivalenza tra energia e massa: ogni corpo che ha una massa ha anche un’energia espressa dalla massa stessa).
In natura, la materia appare inerte, ma ciò si verifica soltanto a livello macroscopico; se la si osserva a livelli ultramicroscopici, la stessa materia appare in vibrazione.”[2]
Il professor Carlo Rubbia (premio Nobel 1984) ha dimostrato che una massa <m> può essere vista concentrata tutta in un’entità chiamata nucleone: tutto il resto, che secondo la fisica classica era materia, è costituito da fotoni (o quanti di energia o di luce, definiti da Einstein, che attribuì alla luce una natura corpuscolare esistente contemporaneamente a quella ondulatoria. Il fotone viaggia alla velocità della luce e con una quantità di energia espressa dalla formula E = h ·f, in cui h è la costante di Plank, pari a 6,63 · 10 – 34 joule · sec, e f è la frequenza di radiazione)”.[3]
Nella materia vivente l’interazione molecolare non è casuale: i meccanismi fisici che consentono la realizzazione di queste interazioni non possono essere spiegate attraverso la fisica newtoniana perché avvengono nell’ambito delle dimensioni del troppo piccolo, cioè dell’Angstrom (1 Angstrom = 1 centomilionesimo di centimetro), studiabili soltanto attraverso l’introduzione di nuovi concetti, come i campi elettromagnetici, che fanno parte della fisica moderna.
Esiste, in altre parole, una finestra di dialogo nella materia vivente, tra il livello molecolare elettromagnetico e quello chimico, che assicura l’ordine del traffico molecolare.[4]
Stando a queste idee, la patologia che appare in prima istanza come un’anomalia della struttura molecolare del corpo, rimanda in seconda istanza a un disturbo nella rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare.
Perciò è possibile assumere due attitudini terapeutiche:
1.     intervenire direttamente sul livello chimico dell’organismo, fornendo sostanze chimiche atte a rimuovere l’anomalia manifestata nella struttura molecolare;
2.     intervenire sul livello elettromagnetico rimuovendo il disturbo che sconvolge il traffico molecolare.
Mentre la medicina ufficiale sposa la prima attitudine, le varie medicine complementari, consapevolmente o inconsapevolmente, si legano alla seconda.
Questo intervento sul livello elettromagnetico può avvenire sia applicando direttamente dall’esterno campi elettromagnetici (come nelle magnetoterapie, nell’elettroagopuntura, nelle terapie Bicom, Seqez [terapie di biorisonanza, realizzabili anche con altri dispositivi, come con il più attuale MORA.] e così via), sia intervenendo in maniera da alterare in modo indiretto la struttura dei segnali elettromagnetici”.[5]
Tutte le medicine orientali, tra cui quella cinese, l’indiana e quella tibetana hanno in comune la ricerca dell’equilibrio, dell’armonia, ottenute attraverso metodiche simili. L’uomo è considerato come interposto tra Cielo e Terra: è ciò che consente il collegamento tra il cielo e la terra e viceversa. Ogni cosa che esiste nell’universo ha la sua corrispondenza nel corpo umano.
La ricerca dell’armonia, per essere tale, va effettuata all’interno e all’esterno dell’uomo; le condizioni di equilibrio, corrispondenti allo stato di salute, sono ottenibili soltanto quando la percezione di ben-essere non è circoscritta al solo corpo umano, ma si estende alla sua mente ed al suo spirito, si allarga a tutta la persona in toto e si estende al mondo che la circonda.


[1] Dujany R.: Fisiologia energetica. Clinica energetica. Edizioni Tecniche Nuove, Milano, 2001.
[2] Gallo M.L.: op. cit., pag. 10.
[3] Spaggiari P., Trebbia C.: Medicina quantistica. La medicina attraverso la fisica dei quanti. Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2002, pagg. 15-16.
[4] Popp F. A.: Nuovi orizzonti in medicina. La teoria dei biofotoni. IPSA Editore, Palermo, 1985.
Gubbiotti A.: Concetti scientifici delle Bioenergie. Guna Editore, Milano, 1994.
Ricciardi P.M.: Biocibernetica dello stress. Guna Editore, Milano, 1994.
Gubbiotti A.: Bioenergie. Dimostrazione raggiunta. Guna Editore, Milano, 1995.
Galliani M.: Campo tachionico. L’energia vibrazionale del futuro. Edizioni Tecniche nuove, Milano, 1999.
[5] Fraschini F.: Prefazione in Spaggiari P., Trebbia C.: Medicina quantistica. La medicina attraverso la fisica dei quanti. Edizioni Tecniche Nuove, Milano, 2002, pag. 6.

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